Buon Natale 2023 da DistraNoi
Cari Soci e cari amici
Eccoci di nuovo qui, una nuova conclusione di anno, un nuovo momento per fare il punto su quanto stiamo facendo e su dove stiamo andando, su come stiamo, sia personalmente che dal punto di vista associativo.
Comincerei da qui: come sta Distranoi? Non ci sono notizie confortanti, in verità, se da una parte si rafforza nello staff la determinazione a portare avanti la mission, con sempre maggior competenza, usufruendo ogni giorno di quanto appreso dal giorno appena trascorso, siamo in affanno. Nonostante i numerosi inviti a raggiungerci per darci una mano, siamo ancora troppo pochi: le necessità di intervento aumentano e si estendono sul territorio nazionale e, se ancora non abbiamo dovuto dire no a nessuna di loro, il rischio è concreto. Al momento attuale siamo in saturazione.
Lasciamo ad una prossima occasione la discussione sullo stato economico: anche lì la situazione è difficile. La nostra scelta di non subordinare i nostri interventi alla corresponsione di contributi un po’ più consistenti della semplice quota associativa è una scelta difficile, è una scelta di fiducia nel prossimo: viviamo della capacità delle persone di comprendere che gratuito non è senza costi, che raggiungerci in sede significa che quella sede la paghiamo così come paghiamo la formazione, come paghiamo il commercialista che ci segue affinchè tutto sia conforme alla normativa. Vedremo se sarà possibile mantenere la scelta o se saremo costretti a chiedere qualcosa a chi usufruisce dei nostri servizi e della nostra consulenza.
Uno dei principali obbiettivi del prossimo anno sarà quello di aumentare le nostre forze e già da ora invitiamo chi ci legge a prendere in considerazione la propria disponibilità a fare qualcosa per il bene comune che si traduce, inevitabilmente, nel fare qualcosa per migliorare il benessere di ciascuno.
Finalmente possiamo passare al rendiconto sulle attività dell’anno: il 2023 è stato un anno particolare, ci dirà il futuro se sia l’inizio di un orientamento che ci vede impegnati quasi come “consulenti globali” a fianco delle famiglie che affrontano situazioni ai limiti o oltre la violazione delle norme a danno del diritto allo studio e dell’inclusione o se sia stata una serie di particolari coincidenze che ha fatto in modo che questa sia stata l’attività prevalente dei mesi appena passati e prevedibilmente almeno dei prossimi due o tre.
A fianco delle normali attività di informazione alle famiglie, tutoraggio e aiuto compiti, formazione a scuole e genitori e alle attività di coaching verso genitori e ragazzi, l’anno è stato caratterizzato da un impegno straordinario verso alcuni casi davvero impegnativi che hanno quasi scandito il susseguirsi delle stagioni.
Febbraio marzo aprile e maggio sono stati impegnati in una inspiegabile lotta avverso una scuola che non riconosceva il diritto all’uso delle mappe all’esame di Stato in una situazione di disagio davvero complicata che ha comportato il ricovero del ragazzo per 20 settimane. Una prova di forza da parte della scuola, che solo un certosino e sapiente lavoro di coinvolgimento di tutte le agenzie preposte alla sorveglianza della legalità è riuscito ad abbattere. Alla fine le mappe sono state concesse, chi ha deciso di agire violando la norma è stato segnalato all’autorità competente e adesso, finalmente, ne risponderà, E così deve essere.
Maggio, giugno e luglio ci hanno visti a fianco di una famiglia che ha duramente lottato contro una scuola paritaria che intendeva “riscrivere” le indicazioni della legge e della comunità scientifica nei confronti di un severo disturbo che necessita di compensazione e qualche dispensa. Questa scuola non ci credeva ed aveva assegnato per l’estate una quantità immensa di lavoro valevole, il prossimo anno, come primo voto valutativo. Incontri su incontri, relazioni su relazioni per cercare la mediazione, la chisura totale da parte della scuola e il dirimente intervento dell ufficio scolastico che ha spiegato, speriamo definitivamente, che la legge va rispettata e che i dsa non si superano con il non riconoscimento delle difficoltà.
Luglio agosto e settembre ci hanno visti impegnati nella richiesta di annullamento di una bocciatura all’esame di stato: la iniziale non ammissione è stata corretta in autotutela ma, con grandi irregolarità ,si è arrivati alla bocciatura. a conclusiome dell’esame. Abbiamo lavorato affinchè la scuola riconoscesse l’errore, ampiamente documentato negli atti, ma non c’è stato verso, si è dovuto ricorrere al TAR e siamo in attesa sperando che i giudici riconoscano la violazione da parte dell’Amministrazione.
Settembre, ottobre, novembre fino ad oggi la storia si ripete in una ulteriore, diversa, scuola paritaria ai danni del diritto allo studio: pdp non raccordato con la famiglia, non rispettato, ma soprattutto totale abbandono di chi avrebbe bisogno di una attenzione particolare sia suall’aspetto didattico che su quello emotivo, siamo a rischio abbandono e siamo davanti al rifiuto di abbandonare i compagni anche a costo di farsi del male. I nostri ragazzi spesso cercano un qualche appiglio per non perdersi totalmente in questo mare di trascuratezza verso di loro. In questo caso sono i compagni, l’appiglio. Ci stiamo lavorando intensamente, su tutti i fronti.
Così come stiamo lavorando con N. con A. con C. e con M. anche loro maltrattati da una scuola che li butta via, che non si interroga, che non valorizza i loro grandi punti di forza penalizzando anche quello che, non per loro colpa, trovano più difficile affrontare.
Introdurre, come abbiamo fatto, il resconto delle attività con un “finalmente” sembra quasi fuori luogo, perché apparentemente, vista la devastazione che abbiamo combattuto, sarebbe stato più appropriato un “purtroppo”.
Le apparenze ingannano, e noi non ci facciamo ingannare: questi ragazzi, nonostante abbiano vissuto o stiano vivendo situazioni difficilissime, stanno rifiorendo, piano piano ci sentono dalla loro parte, si sentono “giusti” e compresi e riescono a sorriderci e ad impegnarsi per superare le proprie difficoltà, nonostante chi dovrebbe aiutarli a farlo non c pensi nemmeno.
Si finalmente”! il nostro lavoro è prezioso per questo e ne siamo orgogliosi.
Non posso che concludere, con i ringraziamenti ai volontari, il cui valore è inestimabile; ai professionisiti che ci sostengono coi loro suggerimenti qualificati, con la loro costante presenza e la loro amicizia, Vincenzo, Ivano, Selene, Icilia, Carmelina, Rosaria, Rossella, Paolo, Luca, Alessandro e Susanna.., e ai sostenitori che ci permettono comunque di andare avanti
A loro e a tutti voi un augurio sincero di un buon Natale e di un prospero 2024.
La Presidente
Irene Ottani