Classi separate per gli alunni con disabilità | Osservatorio 182 al Generale Vannacci
“Siamo tutti Usain Bolt”
Un fantasma si aggira tra i banchi di scuola … un qualcosa di già visto e di vissuto bussa prepotentemente alla porta. Voci, frasi, espressioni e parole rimbalzano in queste ore sui tabloid dei principali quotidiani e sui vari canali social: “classi separate per gli alunni con disabilità”!
Quasi una sentenza, una pietra tombale per tutti coloro che, quotidianamente, lavorano per affermare il valore unico e irripetibile della persona e che credono che l’inclusione non sia una vaga espressione poetica, cara a cantautori e sognatori, bensì una ineludibile e dirompente necessità per una società che fa della civiltà il suo vessillo.
Un’espressione, quella che promuove le “classi separate”, che invita tutti noi a restare vigili, a non abbassare la guardia, a non rimanere silenti di fronte ai rigurgiti di una cultura dello scarto. Una cultura sempre più trasversale, che va dai Vannacci ai Della Loggia di turno, tanto per citare i più noti e recenti fatti di cronaca, ma che in realtà è presente nei contesti della quotidianità, nel nostro linguaggio, in molte nostre azioni, nelle scelte con cui ogni giorno viviamo e operiamo …
Va ribadito che il proporre slogan avvilenti sminuisce la Persona e l’intera Società, nonché le Famiglie, le Associazioni e tutti coloro che sono impegnati quotidianamente nell’affermare ciò che ci rende umani. Tale sentire, da chiunque esso provenga, indipendentemente dal colore di appartenenza, non è di certo foriero di quel bene comune a cui l’impegno politico e sociale dovrebbe rivolgere le proprie energie e attenzioni.
Il non abbassare la guardia e il non essere silenti rappresenta, per tutti noi, l’impegno quotidiano con cui, come genitori e docenti, desideriamo, nel favorire la collaborazione tra le famiglie e la scuola, “promuovere il rispetto della dignità della “persona” in ogni sua manifestazione, al fine di garantire la piena realizzazione di ciascun individuo considerato nella sua unicità e specificità. Questo significa per tutti noi abbattere il “record dei cento metri!” #SIAMOTUTTIUSAINBOLT”