Chi sono i bambini ad alto potenziale cognitivo?
I bambini ad alto potenziale cognitivo.
Fascicolo informativo
Questo fascicolo informativo, una bibliografia e una lista di pubblicazioni in francese, sono visibili sul sito dell’ASEP, www.asep-suisse.org nella rubrica per gli insegnanti.
Traduzione dal francese a cura di Antonella e Giovanni Galli – Titolo originale : « Les enfants à haut potentiel intellectuel »
Association Suisse pour les Enfants Précoces (ASEP) / Associazione Svizzera per i bambini ad alto potenziale cognitivo
Come si riconosce un bambino ad alto potenziale cognitivo?
- Molto presto, il bambino precoce cerca stimoli. Non ama le attività ripetitive e la routine.
S’interessa profondamente a qualche cosa, poi quando ha l’impressione di averne “fatto il giro”, cambia interesse. - L’uso del linguaggio è, in generale, precoce: non c’è un “linguaggio infantile”.
- L’anticipo della padronanza linguistica spesso significa imparare a leggere prima della prima elementare, e spesso da solo, senza che nessuno abbia spinto il bambino a farlo.
- Grande curiosità: il bambino fa molte domande, ha molti “perché?”. Questi interrogativi s’orientano abbastanza velocemente su questioni d’ordine metafisico. L’origine dell’universo, l’origine dell’uomo, la preistoria l’interessano spesso.
- Il ritardo, la dis-sincronia, è notevole – tra la pertinenza delle sue osservazioni e un comportamento che può essere molto “infantile” – tra la comprensione e la goffaggine in determinate attività, “pratiche” o sportive.
- Elevata sensibilità – e in particolare, molto sensibile alle ingiustizie.
- Grande senso dell’umorismo.
- La noia in classe si manifesta spesso già alla scuola dell’infanzia.
- Difficoltà d’integrazione nel gruppo, cosa che si può vedere molto presto; di solito il bambino precoce preferisce la compagnia degli adulti – o, almeno, di bambini più grandi di lui.
- Di fatto è in avanti. Il QI traduce questo vantaggio in un numero.
- Tutti questi segni non appaiono obbligatoriamente in tutti i ragazzi AP, perché ognuno è differente. Ma la combinazione di più segni permette di fare delle ipotesi … In particolare l’apprendimento della lettura, solo, senza aiuti di sorta, è un segno sicuro.
Già dalla scuola materna, questi ragazzi hanno dei problemi ed alcuni non sanno come situarsi. Ad esempio, riconoscono le lettere e le parole, ma viene detto loro che sono troppo giovani per imparare a leggere. C’è un’ambiguità tra ciò che gli si dice su di loro, ambiguità che non corrisponde né a ciò che essi percepiscono né a ciò che già sanno fare.
Essi sono guidati da una forza che non capiscono, ma che li incoraggia ad andare oltre il loro orizzonte. Questa curiosità incessante fa sì che essi pongano sempre delle domande. Essendo questa forza completamente negata, sono costretti a ritorcerla contro se stessi conoscendo allora uno stato di dolorosa sofferenza.
In prima elementare, cominciano ad annoiarsi e spesso evadono come possono: alcuni guardano oltre la finestra proiettando il proprio universo, i propri sogni … Questi gentili allievi, quando ridiscendono sulla terra, ascoltano una volta la spiegazione della maestra e sanno già la lezione. Questo funziona un po’ si un po’ no, ma in qualche modo ottengono risultati “buoni”. Coloro che sono più instabili e / o di carattere più agitato, disturbano la classe … A volte arrivano al punto di farsi espellere, di scuola in scuola, in attesa della scuola ideale per loro!
Sul loro ingresso nella secondaria hanno grandi aspettative e tuttavia non tardano a sentirsi delusi, e appare soprattutto che non sanno applicarsi. Non possiedono alcuna tecnica d’apprendimento. Per esempio, non sanno le tabelline della moltiplicazione (detestano imparare a memoria), ma se la sono cavata finora perché i problemi erano facili; in grammatica, nella sintassi, ignorano i principi fondamentali, ma hanno sempre lavorato con una sorta d’intuizione che permetteva loro di rispondere a domande relativamente facili. Ora si dice loro di lavorare, ma non lo sanno fare.
Per loro, leggere una lezione una volta era stato sempre sufficiente; ora hanno un bel leggere e rileggere, non serve a nulla!
Hanno sempre sentito dire che un bambino intelligente se la cava sempre bene: ne concludono che non sono intelligenti. A volte i loro risultati possono pure diventare catastrofici.
Interiormente sono stupiti, perchè si sentivano talentuosi, avevano l’impressione che le cose fossero facili, che capivano tutto ed improvvisamente questo dono è stato loro rubato. Questi ragazzi pensano di avere perso tutto, di avere raggiunto il massimo delle loro capacità. Il minimo che possiamo dire è che si deprimono.
I genitori stessi soffrono molto di questa situazione. Il figlio, dal linguaggio elegante, enormemente curioso, in compagnia del quale non ci si annoiava mai e del quale si poteva essere orgogliosi, diventa un somaro incapace di dire cosa non va.
Si tratta di una descrizione drammatica della loro carriera scolastica, ma purtroppo classica.
Le difficoltà si situano anche sul piano affettivo: in generale, i genitori comprendono il loro bambino, ma esteriormente, rapidamente, appare il sentimento di una differenza: gli altri lo lasciano ai margini, talvolta in modo sottile. Non viene mai spontaneamente preso in una squadra, o lo si ignora sistematicamente, o addirittura lo si infastidisce attivamente.
I bambini ad alto potenziale cognitivo presentano la caratteristica di avere un grande senso dell’umorismo. L’umorismo inizia presto e gli altri bambini non capisco le loro battute, che fanno ridere gli adulti; e a loro volta, i bambini APC non apprezzano le battute un po’ banali o volgari, che fanno sghignazzare gli altri. A loro non piace né la volgarità, né la violenza.
Non si sentono bene sul piano emotivo e il peggio è che gli si dice che ne sono responsabili, perché sono troppo esigenti.
Il caso più drammatico è quello dei bambini AP che non parlano perché hanno percepito, grazie alla loro intelligenza, che loro o i loro problemi non sono benvenuti in famiglia. Allora tacciono, fanno tutto il possibile per non attirare l’attenzione. Hanno risultati medi.
Da adulti, conservano i segni delle loro ferite dell’infanzia. Essi sono spesso brillanti, ironici, e di un’aggressività abbastanza divertente, che permette loro di venire perdonati: ma nel proprio profondo sono frustrati ed infelici.
I bambini ad alto potenziale cognitivo hanno due bisogni fondamentali:
- Sentirsi bene con se stessi e con la loro “differenza” (sia presso i loro genitori, che presso i loro insegnanti e coetanei).
- Sviluppare il loro potenziale incredibile.
La crescita felice di questi bambini porterà beneficio a tutti. L’alto potenziale cognitivo è una ricchezza per la società.